I bassotti del Sasso, selezione e amore


Allevare cani è un'esperienza entusiasmante, e una buona attività allevatoriale è il primo baluardo in fatto di tutela del cane. Occorre sfatare il mito secondo cui i meticci sono tutti sani mentre i cani di razza hanno tutti dei problemi: i problemi vengono fuori se la razza viene allevata male, se si cede alla vanità e alla frivolezza a scapito della salute e della funzionalità, se si accoppiano i cani a casaccio. Al contrario, in un buon allevamento si seleziona perché i cani siano non solo belli, ma anche al fine di escludere possibili problemi o tare.


Un allevatore serio ha cura di verificare che gli acquirenti dei suoi cuccioli siano ben motivati, consapevoli del passo che stanno facendo e preparati ad accogliere il nuovo membro della famiglia con tutti i pro e i contro che questo comporterà. Questo riduce di moltissimo il rischio di futuri abbandoni con conseguente aumento del randagismo. Se i cani nascessero tutti in allevamento, anziché per strada, i canili sarebbero vuoti.


L'obiettivo del nostro allevamento è perseguire una rigorosa selezione, sempre nel rispetto del benessere del cane.


A differenza di altri animali allevati dall'uomo, il cane non ha bisogno, per la propria salute psico-fisica, solo di spazi e cure adeguate, di buon cibo e del giusto movimento: no, tutto questo non basta: il cane ha bisogno di noi. Ha bisogno della nostra presenza, del nostro affetto; ha bisogno di stimoli come esplorare, scoprire, avventurarsi. Tutte cose che è difficile offrire ad un cane che vive in compagnia/competizione con decine e decine di propri simili. Per questo mi sono imposta, come regola ferrea, di non esagerare mai con i numeri, ed il mio è -e resterà sempre- un qualitativo ma piccolo allevamento a misura di cane.


Tutti i miei bassotti trascorrono la loro vita a stretto contatto con me, tutti vengono portati fuori a spasso con regolarità -anche se a casa non gli manca lo spazio per muoversi- in modo che possano esplorare ambienti diversi. Montano in macchina, mi accompagnano nei boschi o al supermercato, tutti quanti a turno. Quando andiamo in esposizione vivono la cosa con relativa serenità, come un'esperienza un po' poco divertente, ma che affrontiamo comunque insieme.


Tutto questo comporta delle rinunce, sia tecniche che personali, ma sono rinunce che mi permettono di continuare a sentirmi, con loro, come parte di una famiglia. Negli anni i bassotti Del Sasso mi hanno dato enormi soddisfazioni, dentro e fuori dal ring, e la più bella resta sempre quando qualche vecchio cliente mi chiama o mi scrive per raccontarmi di quanto è felice del proprio cane. Resta quando vedo i miei vecchi cani avanzare negli anni ancora capaci di godersi la vita, senza venire precocemente sopraffatti da gravi patologie, quando le famiglie che li hanno scelti continuano ad amarli nel tempo.


I miei bassotti hanno vinto coppe, coccarde, titoli, ma la più grande vittoria di un allevatore deve essere soprattutto quella di riuscire a preservare, cesellare e tramandare una razza con le sue caratteristiche migliori e salienti, pur riuscendo ad imprimere una propria e personale impronta.


Allevare deve voler dire, in primis, tutelare. L'allevatore deve essere al servizio dei propri cani, prima che essi al servizio suo. Solo così l'allevamento può essere una fantastica avventura in cui qualità e amore procedono di pari passo, in cui uomo e cane danno e ricevono in ugual misura; un'esperienza che migliora entrambi, e non una vile decadenza nella vanità, o peggio, nella speculazione.

Mi auguro di riuscire sempre, assieme ai miei bassotti Del Sasso, a dare il mio modesto contributo ad un buon allevamento e ad una buona cinofilia. Di certo, l'impegno ce lo mettiamo tutto.